Dopo il Jamboree il reparto Gioacchino Rossini si è incontrato nella magica Sulmona, luogo dove è iniziato il viaggio dei 40 jamboristi. Il campo, condito ovviamente da felicità per il rincontro dei compagni di viaggio, ha avuto la finalità di verificare il Jam, ovvero: capire le ansie, le paure, le aspettative per il pre Jam e il dopo Jam. Il campo si è tenuto nei giorni 3-4 ottobre, come già detto, nella magica Sulmona. L’avventura per i campani è, come sempre, iniziata prima poiché sono partiti insieme da Napoli. Dopo aver passato ben tre ore in autobus sono giunti nel luogo prestabilito e dopo aver riabbracciato gli altri compagni di viaggio si è finalmente dato inizio alle attività.
La prima sera si è svolta con la divisione dei compiti per le squadriglie, le quali dovevano ricreare lo spirito del Jamboree organizzando giochi, striscioni e video in vista della giornata con i genitori. Il giorno dopo c’è stato la verifica sul Jam ed è stato interessante scoprire le paure e ansie che tutti i membri del reparto nutrivano nei confronti di questo evento internazionale. Dopo la verifica c’è stata l’accoglienza alle famiglie e la grande festa, anche sé in ritardo, per il ritorno dei jamboristi.
Dopo la festa c’è stata la visione dei 2 video sul Jamboree, sempre organizzati dai ragazzi, e la realizzazione di alcuni giochi mirati alla condivisione delle tradizioni giapponesi. Dopo aver mostrato ai genitori cosa è stato per i ragazzi il Jamboree c’è stato un momento per tutto il reparto nel quale i capi hanno consegnato un regalo e salutato i jamboristi. Sono state regalate delle barche di carta e una poesia attraverso la quale i capi, utilizzando là metafora della barca, hanno invitato il reparto a non perdere mai la curiosità e il desiderio della scoperta tipica di uno scout. Inutile dire che il campo si è concluso nella più totale malinconia ma allo stesso tempo nella speranza di rincontrare quei compagni di viaggio con cui sono state condivise emozioni uniche.
Il Giappone è dietro l’angolo
Il Jamboree si avvicina sempre più e i reparti di formazione si preparano al loro viaggio in Giappone. Tra questi il reparto Gioacchino Rossini si è incontrato un’ultima volta prima della partenza.
Il 24, 25 e 26 aprile 2015 dopo quasi sei mesi i 36 ragazzi, incontratisi per la prima volta a Sulmona, non più imbarazzati come quella prima volta, si salutano calorosamente. Ad ospitarli questa volta è la grande e bellissima città di Napoli, in Campania, che ,a detta dei capi, si avvicina di più ai ritmi caotici delle grandi città giapponesi. L’incontro per i campani è sul posto mentre, per i marchigiani e gli abruzzesi sarà un lungo viaggio di quasi sei ore.
Il campo si è aperto con l’arrivo al convento di Sant’ Eligio, vicino a piazza Mercato, in cui i ragazzi trascorso i tre giorni di campo.
La prima serata trascorre tra risate, ricordi, racconti e abbracci tutto con costumi di zona e cibo tipico di ogni regione.
La giornata seguente è la più impegnativa, simile a quella di un Jamboree. Tutto si basa sul tempo e sulla puntualità ma soprattutto sul divertimento. I capi organizzano per ogni squadriglia un percorso che li porterà a girare per tutta Napoli e scoprire nuove cose.
Tutto inizia con una corsa verso piazza Plebiscito dove ad attenderli ci sono i due cambusieri campani. Questi propongono un gioco tipo giapponese: lo Shanghai. I ragazzi si divertono molto, ma nemmeno finito il gioco che tutti iniziano a correre verso la Galleria. Da lì si corre verso al Maschio Angioino, poi via Toledo, Chiesa di Santa Chiara, Castel dell’Ovo e molti altri posti.
Non si viene a conoscenza solo di nuovi luoghi e storie ma anche di sapori tradizionali come quello della pizza e delle sfogliatelle.
Ultimo punto di incontro è Piazza Vittoria dove li attende un’attività inaspettata.
Il reparto Rossini sta per conoscere il reparto del Napoli 2, Poseidon, un reparto che non fa parte dell’associazione AGESCI bensì CNGEI. Con il reparto Poseidon i ragazzi hanno potuto vedere e scoprire diverse differenze in merito al concetto di scoutismo ed anche capire l’importanza del ruolo, ovvero, essere ambasciatori dell’Italia all’estero ma soprattutto dello scautismo italiano, dato che non tutti i gruppi scout vi possono partecipare.
Il pomeriggio passa molto velocemente in compagnia di nuove persone e nuove scoperte su quest’altra associazione.
Il ritorno “a casa” si mostra molto divertente avendo utilizzato un autobus pubblico dove spazio per oltre 40 persone non ce n’era.
Ad attenderli al convento ci sono dei ragazzi laureati in lingue orientali e specializzati sul giapponese, insieme a Kaory una ragazza giapponese, che mettono alla prova i ragazzi del reparto Gioacchino Rossini con un classico gioco dell’oca ma con domande prettamente riferite al Giappone. La serata poi apre, di nuovo, il palato ai ragazzi che si prestano a provare il sushi ed ad usare le bacchette. Non finisce qui, i ragazzi preparano la presentazione dei miti giapponesi all’intero del fuoco di reparto. Prima della buona notte c’è un regalo per la squadriglia vincitrice del gioco della giornata: i Canguri! Il loro premio è un ricordo di Napoli, ovvero una piccola maschera di Pulcinella.
Il sonno però si avvicina e dopo una buonanotte tutti vanno a dormire.
La mattina seguente, preparatisi e fatta colazione, i ragazzi ricevono un’altra sorpresa : una videochiamata con Kiyoshi capo scout della Home Hospitality e hanno la possibilità di fargli delle domande.
Le sorprese non finiscono ed ai ragazzi vengono distribuite le magliette ufficiali del contingente italiano, così come i distintivi, lo zainetto e la spilla da fissare sulla cintura.
Verso mezzogiorno Don Paolo celebra la messa e in seguito i ragazzi pranzano. Le ultime ore passano nel pulire e riordinare il posto che li ha ospitati. Ben presto però abruzzesi e marchigiani devono salutare Napoli e i loro compagni di viaggio campani con la consapevolezza che la prossima volta che si vedranno sarà all’aeroporto di Roma.
Il Barbiere di Siviglia vola in Giappone
Il reparto Gioacchino Rossini composto dai gruppi scout provenienti dalle regioni Marche, Abruzzo e Campania, rappresenta uno dei reparti italiani che parteciperà all’evento internazionale Jamboree 2015. Al fine di agevolare la conoscenza e la creazione di uno spirito di gruppo è stato realizzato un primo campo di formazione del reparto che si è svolto dal 31 ottobre al 2 novembre 2014 a Sulmona, un luogo magico e favoloso. Questo campo è stata l’occasione per conoscere di persona sia i capi che ci accompagneranno in questa avventura: Marialuisa, Marco, Serena e Don Paolo, sia tutti i componenti del reparto in modo da stringere nuove amicizie e creare un gruppo sempre più compatto per il Jamboree.
Per i gruppi scout della Campania l’esperienza di questo primo campo di formazione è iniziata già nel viaggio per raggiungere Sulmona, in quanto sia il viaggio di andata che di ritorno è stato organizzato con un autobus di linea. Ciò ha rappresentato per molti di noi un esperienza del tutto nuova ed un primo approccio a ciò che sarà il lungo viaggio che ci condurrà in Giappone. Giunti a Sulmona abbiamo incontrato gli altri gruppi scout delle altre regioni, è stato un momento emozionane in quanto c’eravamo solo conosciuti tramite Facebook. Fatte le presentazioni di rito, abbiamo condiviso insieme una cena con le diverse specialità regionali che ognuno di noi aveva preparato e visionato i video preparati da ciascun componete del reparto, questo è stato un momento per conoscerci e superare quel lieve imbarazzo iniziale.
Durante i due giorni di campo abbiamo svolto una serie di attività e giochi, finalizzati a far emergere le diversità di regole e comportamenti nell’organizzazione dei vari gruppi scout, in modo da farci abituare alla diversità che sicuramente incontreremo nel confrontarci con i gruppi scout provenienti da tutto il mondo. Inoltre le attività svolte sono state un utile strumento per stringere nuove amicizie e far nascere uno spirito di gruppo. Un momento emozionante è stato quando ci sono stati consegnati i fazzolettoni del contingente italiano che indosseremo al Jamboree, in quel momento ho percepito, e penso che anche molti altri del gruppo hanno avuto la stessa sensazione, tutta l’importanza di questa esperienza, che va oltre il semplice viaggio all’estero ma che ci renderà ambasciatori dell’Italia In Giappone.
Il campo si è concluso con la divisione in quadriglie e la nomina dei capi e dei vice. Il reparto sarà composto da quatto squadriglie: Falchi, Leoni, Canguri e Puma.
I commenti che raccolti hanno evidenziato un grande entusiasmo, tutti sono stati contenti non solo per le attività svolte ma soprattutto per le nuove amicizie e conoscenze che sono tate fatte.
Di seguito alcuni commenti:
- È l’inizio di un percorso, di un’ avventura insieme con tutte le difficoltà e ostacoli ma il bello del Jamboree è questo… sapersi divertire nel conoscere gente nuova con tradizioni e costumi diversi e tutto questo in un campetto… fantastico!
- È stata un’ esperienza magnifica dove ho conosciuto nuove persone e ho stretto nuove e bellissime amicizie.
- Fantastico ricco d’ emozioni e d’ amicizie… un bel reparto.
- Molto coinvolgente.
- Fantastica.
- Epico, fico e chi più ne ha più ne metta.
- Oltre a ripetere che il campetto mi è piaciuto molto sia per le cose fatte sia per le nuove persone che ho conosciuto, vorrei aggiungere che con questo primo campetto è iniziato ufficialmente il nostro percorso di formazione per il Jamboree, tale percorso sarà, come anche il Jamboree in sé, pieno di difficoltà da superare e sono sicuro che il nostro gruppo ha tutte le potenzialità per affrontare la grande sfida: forza ragazzi!!!
- Allora: per me è stata un’esperienza bellissima. Non credevo di poter vivere un’esperienza così all’interno degli scout. Ho avuto una splendida impressione di tutti, adoro la mia sq. e non vedo l’ora di fare il prossimo campetto.
- Bello, interessante, costruttivo per la conoscenza di nuova gente e divertente.
- A me è piaciuto tantissimo per la libertà di scelta che ci hanno dato.. poi per aver conosciuto così tanti ragazzi simpatici e con alcuni ho legato veramente tanto.. non vedo l’ora di condividere con voi altri campetti e poi il jamboree.
- è stato il campetto più bello mai fatto!
- Io sono stata bene perché comunque l’ambiente, le persone, il modo in cui c’hanno trattato è stato tutto nuovo e bello perché perlomeno a me hanno fatto riflettere.
- è stato figo vedere comunque che ognuno aveva le proprie tradizioni, le proprie regole e giochi e veniamo ‘solo’ da regioni confinanti.. figuriamoci con chi verrà da altri Paesi !
- Allora.. mo’ mi applico. è stato il campetto più bello che io abbia mai vissuto e il fatto che siamo stati trattati tutti in modo uguale mi ha fatto sentire “responsabile”… le attività sono state coinvolgenti e mi hanno fatto riflettere e aspetto con ansia il prossimo incontro.
- Penso sia stata un’esperienza bellissima. Ho incontrato tantissime persone piene di vita e con tanta voglia di mettersi in gioco,di condividere le proprie conoscenze e tradizioni. Ho legato subito con tutti e non vedo l’ora di poter rincontrare tutto il reparto per il prossimo campetto.. e il resto del mondo in Giappone!
- Bhe credo che sia stato un campetto straordinario ed indescrivibile. Tutto è stato fantastico: a partire dalle amicizie che si sono subito create sino alle bellissime attività fatte.
- Credo che se un semplice campetto di due giorni sia stato così bello, probabilmente il jamboree stesso sarà meraviglioso.
- Per me è stata un’esperienza nuova dove ho potuto conoscere e confrontarmi con persone che non conoscevo e con le quali affronterò un lungo viaggio.
- Durante il campetto abbiamo svolto molte attività divertenti e riflessive.
- Abbiamo fatto subito nuove amicizie ed abbiamo capito che per piacere agli altri basta solo essere noi stessi.
Buona Caccia dal Barbiere